sabato 5 dicembre 2015

Tic...Tac..Toc.

Non avendo alcun bisogno di determinare il passare dei giorni, salvo l'arrivo del giorno e della notte, i nostri antenati se la prendevano comoda, con una rilassatezza pari ai dipendenti delle poste, potevano stare ore e ore ad aspettare la propria fidanzata sotto casa mentre si preparava oppure potevano passare giornate intere a riposo sotto un albero, ammirando il paesaggio e aspettando la caduta di una mela per determinare che era marcia.
Il primo essere umano imparò a calcolare il tempo, dividendolo in mesi, solamente osservando la luna storta della propria compagna, che ogni 28 giorni diventava intrattabile ed estremamente sensibile riguardo il proprio peso.
Un sistema ahimè troppo imperfetto, di pesanti conseguenze coniugali.
Parecchio tempo non calcolato dopo, un gentiluomo osservando le proprie ombre che si spostavano in base al sole decise di scrivere un romanzo, di un bambino che vola e che non vuol crescere mai, con un'ombra dispettosa che lo sbeffeggia e scappa ogni volta che può.
Leggendo questo romanzo un'illustre venditore di lancette decise di mettersi in proprio con un venditore di quadranti vuoti e insieme fecero successo con l'invenzione dell'orologio.
Ci vollero anni prima che l'invenzione dell'orologio prendesse piede, prima di tutto perchè il nome scelto era improponibile, SVUOCC.
In secondo luogo la gente voleva continuare a non fare nulla tutto il giorno senza limitazioni e poi in quell'epoca buia spiccavano invenzioni altrettanto importanti che rischiarono di offuscare l'importanza di questo strumento.
Invenzioni come la capsula di caffè, il contapassi, il segnalatore di parcheggio e le emoticon.
Con tanta perseveranza e con un'abile manovra di email marketing mirato e cartelloni in tutta la città, questo strumento diventò indispensabile, di  diversi modelli sempre più evoluti sino ai nostri giorni.
In posta si usa ancora il metodo della luna...ma non fateglielo notare mi raccomando.


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