lunedì 8 febbraio 2016

la solitudine dei numeri periodici.

Sette e trenta del mattino, un pò di nebbia agli irti colli, piovigginando sale.
Una grigia mattina quando alla stazione un giovane studente prese il primo treno e lasciò la città.
- Quanta fretta, ma dove corri? - gli chiesero - dove vai? se ci ascolti per un momento, capirai..-  ma lui nulla, non rispose.
Aveva bigiato la scuola quel giovane, il vuoto che aveva lasciato tra i suoi compagni e soprattutto tra le sue innamorate era enorme.
Eh si... quel ragazzo era un piacione, bello, bello e impossibile, con gli occhi neri e un vago sapor mediorientale, un giubbotto di pelle che non toglieva mai neanche per fare il bagno e i jeans sempre strappati, faceva impazzire le teenagers.
Qualcosa però andò storto, forse quel piccolo scavezzacollo, durante i suoi giretti per la città in Harley Davidson, vide ciò che non doveva.
Forse colse sul fatto l'assassino dell'uomo ragno, o forse pestò i piedi a qualche personaggio importante, qualche magnate dell'industria del caffè.

Fatto sta che in questo momento si trovava su quel treno, in fuga.
Ma per colpa di chi? chi? chi chi chichichirichi..
Non lo sapremo mai.
O forse si.

In questa storia entra in scena un nuovo personaggio.
Laura, la sua compagna di classe, sentendo la sua mancanza, iniziò ad indagare sulla sua scomparsa.
Frugò dappertutto, anche nel suo diario per cercare delle foto, delle prove in grado far luce sull'evento.
E trovò una lettera importante, la aprì, con le gambe tremanti continuò a leggerla tra le lacrima.
Il testo era la confessione di Marco, il fuggitivo, che non stava scappando da qualche pericolo, bensì fuggiva dalla stessa laura.
L'unica ragazza con cui era uscito per mesi senza combinarci nulla, rischiando così di mettere in pratica il principio naturale che "La regola dell'amico non sbaglia mai" cioè se sei amico di una donna, non ci combinerai mai niente, mai non potrai rovinare un così bel rapporto.
Ed è questa la morale della storia caro pubblico da casa:
"Meglio soli che male accompagnati"... certo, a volte capita che qualcuno sia entrambe le cose...beh in quel caso è fottuto.


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